lunedì 4 ottobre 2010

Islanda, islandesi, isola, vulcani... musica

Il weekend passato è stato un po', giustamente o meno, all'insegna della musica islandese.
Con questo non si intende per forza folk, ma comunque un genere che si sta sempre più dichiarando come un marchio di fabbrica della fredda isola dei gayser e dei vulcani che turbano i cieli.

Sigur ros, Mum, BjorkEmiliana Torrini, tutta gente che non dispiace, che trova il suo estro in ritmi glaciali, ma piacevoli, con voci che sembra che il freddo non abbia mai riscaldato nelle mura casalinghe. Le corde vocali sembrano appese a un filo e restituiscono un suono stridulo, ma non allontanante, anzi.


Stasera al Circolo degli Artisti, qui a Roma, si esibiscono le Amiina, viste qualche tempo fa in Cavea (all'aperto nel Parco della musica), ad aprire il concerto dei Sigur Ros, appunto. Un quartetto femminile che fa uso di archi e altro da suonare.
I loro nomi impronunciabili, proprio come il vulcano: Hildur Ársælsdóttir, Edda Rún Ólafsdóttir, Maria Huld Markan Sigfúsdóttir e Sólrún Sumarliðadóttir.
Ho ascoltato Kurr, pubblicato dopo 3 EP. Un disco decisamente di buon ascolto. Musica ben suonata, ben arrangiata, ben pensata, sperimentata.


Poi ho fatto una scoperta piacevolissima. Mai coverta prima: Ólöf Arnalds. Classe 1980. Membro dei Mum. Ed ecco, lo ammetto, io sono una fan delle voci femminili, sempre, per me, una scoperta di perle rare, se originali, belle e ben usate. Poi bisognerà ascoltarla dal vivo, ma intanto promette bene.

Sembra più matura dei 30 appena compiuti, dalla voce, ma non è solo questo. E' in tutto e per tutto una folk(indie)-singer che a 30 anni... Cioè? Canta in islandese le sue ballate, fedele alla sua terra e alle origini. Wow, ho pensato.
Così ieri ad ascoltare, in piena corrente, così da ricreare il clima nordico, le musiche tratte da Innundir skinni, un disco interessante, da approfondire, con suoni nuovi per le orecchie di noi latini. La lingua la fa da padrone, con intrecci di accenti, consonanti e suoni gutturali, mitigati nella durezza apparente, da una musica dolce e rilassante. Surrender è un duetto con Bjork. E ho detto tutto.

Gangi þér vel !!!

... og góða viku


undirritað: sá sem hlustar,

R

2 commenti:

Roberto ha detto...

Olafur Arnalds l'ho visto al Circolo un paio d'anni fa, se cerchi nel mio stream trovi pure qualche foto :)
Grandissimo talento compositivo nonostante la sua timidezza.

Ti regalo questa chicca ;)
http://www.youtube.com/watch?v=bxezSRuCIlU

Robiciattola ha detto...

e me la so' persa, mannaggia.

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