venerdì 3 febbraio 2012

Il cinema Empire a Roma

No, no, al momento non nevica. Almeno, così sembra dalla finestra di casa. Certo è che c'è un tempo da lupi, che il cielo è grigio scuro e l'aria sembra ferma che ti taglia il viso, tanto è rigida.

Ieri sera al cinema Empire, però, era come stare all'aria e non in sala...
Non so se avete presente il suddetto che si trova in Viale Regina Margherita, tra Via Tagliamento e Via Salaria e sembra essersi fermato agli anni '70. Molto vintage. Uno dei pochi che ancora... resiste!
Dunque voi vi trovate da quelle parti e pensate di essere nel 2012, ma poi varcata la porta a vetri dell'ingresso con ancora - se non erro - le iniziali CG che stanno per Cecchi Gori (che poi fallendo all'epoca aveva dovuto vendere varie sale a Roma, di un circuito sterminato), vi trovate a fare un salto indietro nel tempo di qualche decennio, ma che dico? Ormai quasi mezzo secolo, via...

Ed ha un certo fascino, mi dirà qualcuno. E posso pure essere d'accordo negli spazi sconfinati, e inutilizzati, che danno respiro. Tuttavia io, nel caso specifico, penso che sia un po' squallidino trovarsi davanti a pareti chilometriche ricoperte di carta da parati o vellutino color carta da zucchero, scale che manco fosse il Teatro dell'Opera, ricoperte di? moquette, ovvio, e poi, dulcis in fundo, una sala che non ne esistono più:

864 posti! ... dico.

Avete davanti moquette e profili dorati, schermo gigante (che ormai nelle case puoi trovare schermi più grandi di quelli dei cinema) e poltrone sempre in tono, color carta da zucchero, ma consumate, con la stoffa scucita che lascia intravedere il legno sotto (ehhhh... ma pure questo è studiato, che ne sapete voi?) e qualcuna anche "transennata", perché manca la seduta.

Ma ancora più dulcis e, ancora più in fundo fundo, una sala così grande, se non la riscaldi per tempo, rischi l'assideramento degli spettatori: vuota che più vuota... eravamo solo 3!

In più durante la proiezione c'era uno strano rumore: tic tic tic e pensavo fossero le due signore sedute qualche posto più avanti, ma no, dopo mezz'ora ho pensato che anche la sua vicina si sarebbe innervosita e, quindi, ho capito che doveva essere un difetto della pellicola, o del proiettore o chissà...
Questo vorrebbe essere un appello.

buon cinema a tutti

2 commenti:

Giacomo Cimini ha detto...

20 anni fa era un cinema all'avanguardia... 20 anni fa... come passa il tempo...

Robiciattola ha detto...

passa sì. adesso sembra un cinemino (con 864 posti!) di quartiere, per le signore della Roma bene. anche se la programmazione di Drive, lì, tempo fa, non so come potesse andare d'accordo con questo pubblico...

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